San Giovanni in Marignano

sangiovenni

Numero di abitanti : 7760
Altezza sul mare : m 29
Distanza da Riccione : km 12
Frazioni : Montalbano, Pianventana, Pietrafitta, Santa Maria.

La storia del comune

La documentazione sull’area del Conca è tra le più ricche del riminese e può contare sul supporto di importanti ritrovamenti archeologici. In epoca romana sorse il Fundus Mariniani (III sec. a.C.- V sec. d.C.), identificato con la località di Castelvecchio. Si trattava probabilmente di una villa con fornaci, gravitante più sull’area marchigiana che su quella di Ariminum. L’Alto Medioevo fu un periodo di grande sviluppo: la circoscrizione ecclesiastica del Conca divenne uno dei principali centri giuridici, amministrativi ed economici della Romagna con i suoi castra, villae, tumbae, curtes, ecc.. A quest’epoca risalgono la Chiesa di Santa Maria in Marignano, l’ Abbazia di San Gregorio in Conca, fondata da S. Pier Damiani ed il Castello di Marignano.
Nel XIII sec. i monasteri ravennati, impossessatisi del territorio attraverso generose donazioni, misero in opera un forte processo di bonifica che fece dell’area, da questo momento in poi, uno dei principali centri di produzione cerealicola della regione. L’appellativo di granaio dei Malatesta e l’ingente ammontare dei raccolti è testimoniato da una serie di fosse ipogee (documentate fin dal `400), scavate appositamente per la conservazione dei cereali, lungo le strade principali al riparo delle mura cittadine, e da numerose cronache di epoca varia. Al medioevo si fa inoltre risalire la sudditanza di San Giovanni in Marignano al più potente centro di Rimini, rapporto di subordinazione rimasto intaccato per secoli fino alla caduta dei Malatesta.

san giovanni

Le principali attrattive

La cittadina odierna è uno dei principali poli industriali ed artigianali della Val Conca grazie ad una serie di importanti industrie di abbigliamento che spaziano dai grandi nomi della moda italiana a quelli francesi. La ricchezza economica, segno distintivo del centro, fin dalle sue origini, è stata occasione in passato di grandi fiere. Nel secolo scorso se ne contavano circa quindici.
Di tutte, l’unica sopravvissuta fino ai nostri giorni è la Fiera di Santa Lucia (13 dicembre), un tempo il più importante appuntamento agricolo, fiera bovina e suina con scambio dei principali prodotti di stagione, che si teneva presso la chiesina di Santa Lucia al Moscolo, in aperta campagna. Di notevole interesse è la disposizione del centro abitato con la caratteristica Via di Mezzo (Via XX settembre), su cui si affacciano palazzi, botteghe, edifici pubblici, i borghi dai nomi antichi di S. Antonio e della Scuola e la cinta muraria in cotto con torrioni che delimita il suolo urbano. Un assetto vario ed articolato, frutto di varie addizioni succedutesi nel tempo.
Tra gli edifici più importanti della cittadina segnaliamo il piccolo teatro gioiello A. Massari, recentemente restaurato e vanto dei cittadini, la Chiesa di Santa Lucia eretta nel 1333 e fortemente modificata nel corso del `400, e la Chiesa di San Pietro, monastero dell’epoca del dominio dell’Abbazia di San Vitale di Ravenna, unico edificio benedettino ripristinato dopo la soppressione del periodo napoleonico.